Carne coltivata e pet food
Oggi, 17 luglio, il Regno Unito ha approvato l'uso della carne coltivata negli alimenti per animali da compagnia, diventando il primo paese a farlo. Meatly, azienda produttrice di carne di pollo senza macellazione per cani e gatti, ha ottenuto l'approvazione normativa dopo un processo di verifica di 18 mesi, condotto con la collaborazione della Food Standards Agency (FSA), del Department for Environment & Food Affairs (DEFRA) e dell'Animal and Plant Health Agency (APHA).
Il mercato del pet food in Italia ha superato i 3 miliardi di euro, con una crescita continua sia in termini di valore (+14,9% nel 2023) sia di volume (+0,9% nel 2023), come mostrato dai dati di Circana per l'anno terminante a ottobre 2023. Questi numeri evidenziano l'importanza strategica ed economica del settore.
La priorità indiscussa rimane la salvaguardia della salute dei nostri amici a quattro zampe. Tuttavia, qualora non emergano evidenze scientifiche che dimostrino problematiche legate alla salute, è cruciale considerare l'opportunità di non rimanere indietro dal punto di vista industriale. Un approccio proattivo consentirebbe all'Italia di allinearsi con la crescente sensibilità verso una dieta non basata sull'uccisione degli animali e di contribuire al rispetto dell'ambiente.
Il Regno Unito ha recentemente approvato l'uso della carne coltivata negli alimenti per animali da compagnia, diventando il primo paese a farlo. Meatly, azienda produttrice di carne di pollo senza macellazione per cani e gatti, ha ottenuto l'approvazione normativa dopo un processo di verifica di 18 mesi, condotto con la collaborazione della Food Standards Agency (FSA), del Department for Environment & Food Affairs (DEFRA) e dell'Animal and Plant Health Agency (APHA).
Il mercato del pet food in Italia ha superato i 3 miliardi di euro, con una crescita continua sia in termini di valore (+14,9% nel 2023) sia di volume (+0,9% nel 2023), come mostrato dai dati di Circana per l'anno terminante a ottobre 2023. Questi numeri evidenziano l'importanza strategica ed economica del settore.
La priorità indiscussa rimane la salvaguardia della salute dei nostri amici a quattro zampe. Tuttavia, qualora non emergano evidenze scientifiche che dimostrino problematiche legate alla salute, è cruciale considerare l'opportunità di non rimanere indietro dal punto di vista industriale. Un approccio proattivo consentirebbe all'Italia di allinearsi con la crescente sensibilità verso una dieta non basata sull'uccisione degli animali e di contribuire al rispetto dell'ambiente.
È urgente, quindi, aprire un tavolo di confronto basato su evidenze scientifiche per discutere seriamente la possibilità di integrare la carne coltivata nel mercato del pet food italiano. Questo consentirebbe non solo di mantenere la competitività del nostro sistema industriale, ma anche di rispondere alle nuove istanze etiche e ambientali emergenti.